I nonni

Ritratto dei nonni

di Martina Severi

Suono il campanello e dopo pochi secondi il vecchio cancello si apre e io inizio ad incamminarmi lungo il viale ben curato.

Come sempre il mio sguardo si posa sull’enorme distesa verde circondata da possenti alberi di ulivo e da vasi con fiori di tutti i generi, mia nonna è sempre stata un’amante dei fiori.

Dopo pochi minuti mi ritrovo finalmente davanti all’enorme portone che si apre automaticamente appena giro le chiavi, salgo in fretta le scale di graniglia e spalanco la porta per entrare finalmente in casa, appena entro vengo circondata da un profumo squisito.

Sento qualcuno salutarmi e allora mi dirigo subito verso la cucina e di là vedo, una piccola e anziana signora ,mi viene ad abbracciare.

Indossa dei pantaloni neri, una maglietta azzurra che le mette in risalto i lunghi capelli biondi, delle ciabatte con il tacco e la solita pannuccia verde, è poco più bassa di me ma molto più magra e non dimostra affatto la sua età.

Mi saluta calorosamente e mi dà un bacio sulla guancia per poi tornare ai fornelli, mi metto seduta e vedo che la tavola è già apparecchiata, so che sono le tre passate, ma io sono appena uscita da scuola e ho una fame da lupi e come sempre mia nonna mi cucina uno dei miei piatti preferiti.

Dopo pochi minuti sento dei passi per le scale e già capisco di chi si tratta, mi giro verso la porta e lo vedo entrare, un uomo alto, magro quanto la moglie, capelli bianchi e con il solito sorriso che mi scalda il cuore tutte le volte che lo vedo, subito corro ad abbracciarlo e lui mi saluta calorosamente, lo sanno tutti che tra i suoi tre nipoti sono la sua preferita e non lo nasconde neanche. Si sa ,dopo due figli maschi e due nipoti maschi la prima e l’unica nipote femmina è e sarà sempre la sua preferita.

Ci sediamo a tavola e dopo poco vediamo arrivare mia nonna con un piatto di lasagna che sfamerebbe tre persone, io inizio a mangiare e loro iniziano a farmi domande sulla scuola ma dopo poco iniziano a bisticciare, nel vedere quella scena inizio a ridere , lo so, potrebbero sembrare arrabbiati, ma è semplicemente il loro modo di volersi bene, sono fatti così.

Loro sono i migliori nonni del mondo, hanno fatto e continuano a fare moltissimi sacrifici per i loro nipoti. Basta vedere mia nonna che si alza presto per portare mio fratello a scuola e non si ferma più. Poi mio nonno, che nonostante abbia 90 anni continua a gattonare e a correre con mio cugino di 1 anno, inoltre trova il tempo di curare l’orto e gli animali. Di certo non passano le giornate seduti su una poltrona.

Mia nonna è gentile con tutti e si fa in 4 solo per vederti felice, è simpatica, forse un po’ chiacchierina e non riesce a tenere i segreti. Ma quando mi sfogo con lei capisce benissimo che non deve dire niente a nessuno, perchè sa che potrebbe rovinare rapporto di “pace” che si sta creando.

Quando ero piccola ed ero ancora l’unica nipote non andavamo d’accordo e infatti tutti i giorni discutevamo e non la trattavo bene, lei non mi ha mai detto niente anzi cercava di farmi ragionare di darmi dei consigli ma ero troppo testarda e immatura per capire e per chiedergli scusa, con il tempo ho capito che lei lo faceva solo per il mio bene e quindi stiamo iniziando a costruire un rapporto positivo e sinceramente mi sto rendendo conto che le voglio veramente molto bene e non so come farei senza di lei.

è diventata una colonna portante della mia vita, ultimamente quando succede qualcosa e mi vede triste mi chiede subito cosa ho e io non mi faccio problemi a raccontargli cosa è successo e lei capisce benissimo cosa provo e si mette nei miei panni facendomi ridere e dandomi ragione difendendomi anche.

Spesso i suoi argomenti iniziano con “parino quello o parino quell’altro” oppure “l’hai sentita la disgrazia che è successa…”, si diciamo è un po’ tragica e guarda troppo telegiornale e messe e sinceramente ancora su questo aspetto ho da ridire troppe cose però è fatta così cosa ci posso fare.

Mio nonno è tutto il contrario è il mio angelo che c’è sempre per me sia nel bene che nel male, ogni volta che mi vede gli si illuminano gli occhi (testuali parole che mi continua a ridire mia nonna), mi ha sempre trattata come una regina, non mi ha mai sgridata anzi era il mio complice quando mi mettevo nei guai, come si dice “uno lo pensa e l’altro lo fa” ecco siamo noi.

Quando 15 anni fa sono nata si è trasformato, è diventato un bambino nei panni di un uomo e continua a rimanere tale, alcune volte sembra anche più piccolo di mio fratello e spesso la nonna si arrabbia con lui invece che con noi tre nipoti, però a lui non dispiace prendersi le colpe farebbe di tutto pur di vederci felici, credo proprio che se mi capitasse qualcosa anche una minima cosa come sbucciarmi un ginocchio starebbe male per giorni anzi ne ho la certezza.

Diciamo che è il grande gigante gentile, ha sempre un sorriso a 32 denti stampato sulla faccia, sinceramente non so come fa ad non cambiare mai umore, non l’ho mai visto arrabbiato o frustrato nemmeno quando ce n’era bisogno ha sempre nascosto tutto dietro a un sorriso lo stesso sorriso che mi trasmette tanta gioia e spensieratezza, con lui tutti i miei problemi si accantonano per un minuto per poi tornare appena non lo vedo più.

Sembra una persona forte e dura ma invece è fragile e alcune volte lo trovato a piangere in camera per non farsi vedere da me ma come sempre sono rimasta imbambolata e non ho avuto il coraggio di fare niente anzi ho fatto la sua stessa cosa ho nascosto tutto dietro un finto sorriso per poi piangere in camera mia da sola, ma allo stesso tempo è la persona più buona del mondo e anche un estraneo lo capisce subito.

Si mio nonno è uno dei miei punti più deboli e non so proprio cosa farei senza di lui.

Con loro ho imparato a parlare, a camminare, mi hanno insegnato le tabelline, mi risentivano le poesie, mi portavano agli allenamenti di nuoto, a scuola e mi viziavano e mi viziano tutt’ora, sono cresciuta insieme a loro e ho passato la maggior parte del tempo con loro e mi piaceva un sacco.

Tra tutti noi forse sono quella che gli assomiglia di più, so fare i migliori dolci proprio come mia nonna, so nascondere bene le emozioni e ho le stesse passioni di mio nonno e dei loro figli, ma di carattere non assomiglio a nessuno dei due non riesco a essere sempre positiva e a non arrabbiarmi come loro ma anche io mi faccio in quattro per chi amo.

Li ammiro molto come coppia perchè sono strani ma sono la coppia che adoro in assoluto, litigano spesso anzi no mia nonna alza la voce e sgrida mio nonno ma lui sta zitto e non le risponde, però ogni loro litigata finisce con una risata di entrambi e il solito scappellotto che lei gli dà dolcemente senza fargli male.

Lui non ha mai alzato la voce con lei, ed molto geloso di e ha la costante paura che qualcuno gliela porti via, ma non lo ammette mai, e lei lo istiga però cerca di non farlo mai preoccupare troppo, lo ama troppo per farlo arrabbiare.

Si sono sposati a 18 e 26 anni perché nonno gli faceva pena vedere la nonna fare tutti i giorni un’ora di bici per andare al lavoro, diciamo che questa è la scusa che mi raccontano per non ammettere la verità, però io lo so e si vede chiaramente che si amavano e si amano tantissimo, proprio quell’amore vero che non servono gesta eroiche o baci per dimostrarlo ma solo dei semplici sguardi per capirlo.

Spesso lei mi dice che devo trovare una persona che mi tratti bene e che non deve essere come mio nonno perchè è troppo buono e geloso, ma io in verità voglio essere come loro e trovare una persona che mi ama come lui ama lei e lei ama lui.

Ogni volta che li vedo mi tornano in mente moltissimi ricordi felici ma il più brutto e quello che ci sto peggio è quando un giorno mia nonna era triste e anche mio nonno ed io ero troppo piccola per capire quello che stava succedendo ma quando mia nonna mi ha detto “ ti avrei potuto dare il mondo invece non ti posso dare niente” mi si è stretto il cuore e se potessi tornare indietro la abbraccerei e le direi che loro non mi hanno dato solo il mondo ma la felicità e la voglia di andare avanti sempre perché cara nonna è proprio così.

Nonna Antonia

di Alberto Meacci

Per questo tema ho deciso di parlare di mia nonna, Rodi Antonietta, per gli amici Antonia. Lei era, e dico era perché è morta circa un anno e mezzo fa, la classica donna casalinga, che si occupava tutto il giorno di pulire casa e cucinare. Era una maga nel cucinare e nessuno glielo poteva negare. È sempre vissuta a Castiglion Fibocchi, in una villetta sopra la collina, e da lì non si mai spostata, e quando è dovuta venire ad Arezzo per via dei controlli medici e per la praticità di poterla “controllare”, si era rattristita. LA sua mente non aveva mai lasciato Castiglion Fibocchi. Quando era venuta a vivere ad Arezzo, a mezzogiorno andavo sempre a mangiare da lei, perché sapevo che avrei sempre trovato un buon pasto caldo da mangiare dopo scuola, e a mia nonna faceva un piacere enorme vedere la gente mangiare di buon gusto quello che preparava. Mia nonna quando vedeva che avanzava qualcosa nel piatto subito domandava << Perché non lo finisci? Non ti piace, vero?! >>. E subito dopo averlo detto si rattristiva, e anche se una cosa non mi piaceva, gli si diceva sempre che era buonissima, per non farla diventare triste. La cucina era l’unica cosa che gli rimaneva della sua vecchia vita. Prima annaffiava e curava le piante del giardino, rastrellava e puliva casa, e non faceva altro tutto il giorno; insomma, era sempre felice, ma dopo essere venuta ad Arezzo, non faceva altro che starsene sopra il divano, perché non aveva più un giardino da curare né una casa da pulire, per via che i miei gli affidarono una badate, che non gli è mai andata a genio, e si vedeva lontano un kilometro. Era sempre disponibile e cortese con gl’altri, ma soprattutto era molto testarda. Mia nonna seguiva una dieta, o quasi, perché ogni volta che qualcuno non la guardava, andava di soppiatto in cucina e si preparava qualcosa di veloce e buono da mangiare, insomma, cose che non doveva mangiare. E poi per non parlare delle medicine: ogni volta che ne doveva prendere una, faceva casino e si scordava quale prendere. Purtroppo questo suo aspetto, e stato il suo nemico peggiore, tanto che alla fine è finita in ospedale e dopo qualche settimana al cimitero.

IL MIO NONNO PATERNO

di Simone Adrian Coteanu

Inizio dicendo che abitando io in Italia e i miei nonni in Romania non ho mai avuto un vero rapporto affettivo con loro.

Quando ero piccolo avrei voluto molto avere tale rapporto, vedevo spesso alcuni miei compagni di classe essere portati a scuola o al parco dai loro nonni, e io li ho molto invidiati, ma crescendo questa mancanza è sparita.

Stando a quello che mi hanno detto i miei genitori, i miei nonni, dumitru (il nonno materno) e gheorghe (quello paterno) erano molto simili tra loro, lavoravano nella stessa fabbrica, una grande fabbrica di cemento in cui lavorava gran parte della popolazione della città in cui vivevano, Medgidia. La fabbrica con la caduta del comunismo è regredita nel tempo perdendo molto del suo valore. Entrambi oltre a lavorare nello stesso settore avevano avuti quattro figli a testa, il mio nonno paterno aveva avuto una figlia e tre figli, mentre mio nonno materno tre figlie ed un figlio.

Non so molto di loro, perchè oltre dalla distanza effettiva delle nostre abitazioni loro sono venuti a mancare quando ero ancora molto piccolo.

Tuttavia cercherò di raccontare e descrivere il mio nonno paterno, tramite le poche fonti che ho a disposizione.

Quando il mio nonno aveva quattro anni, suo padre, il mio bisnonno andò in guerra. Qui rimase ferito per via di una granata, non riportò gravi danni, riusciva ancora a camminare anche se delle scegge mi metallo gli rimasero nella gamba, fu tuttavia catturato dai russi e fu costretto ai lavori forzati in una miniera in Siberia. Fu liberato dopo due anni e tornato a piedi in patria vide che tutto era devastato dalla povertà e dalle malattie. Mio nonno Gheorghe aveva sei anni, e aveva un fratello ed una sorella , poco dopo il ritorno del padre in città la madre si ammalò e morì.

Spesso mio nonno andava a portare le pecore per i campi, cosa non troppo rara per i ragazzi del tempo, e qui si divertiva a suonare il flauto, aveva una passione per la musica ed il flauto durata fino alla vecchiaia.

Mio padre mi dice spesso che in famiglia sia suo nonno che suo padre erano molto bravi in matematica (bravura non ereditata da mio padre e da me), suo nonno faceva il contabile presso una coperativa, e suo padre era talmente bravo che mentre frequentava la scuola lo chiamavano in altre classi più avanzate a svolgere esercizi complicati che quelli più grandi di lui non erano in grado di risolvere.

Una volta cresciuti mio nonno, suo fratello e sua sorella si sposarono ed andarono a vivere con le loro nuove famiglie, e per disgrazia una notte il mio bisnonno si addormentò ubriaco con una sigaretta in bocca, i materassi allora erano fatti in paglia, e quindi morì carbinizzato.

Mio nonno si sposò  con mia nonna Ana, e si crearono una bella famiglia.

Gheorghe era molto severo con mio padre, e spesso finiva per picchiarlo, senza mai esagerare (cosa che succedeva a tutti i bambini dell’epoca, serviva per educare bene i bambini, anche se al giorno d’oggi è una cosa a cui non siamo abituati), voleva molto bene ai suoi figli.

Una volta un professore picchiò mio padre (che non era per niente bravo a scuola), ed il giorno dopo mio nonno si presentò in classe, e davanti a tutti gli alunni minacciò il professore, se avesse toccato ancora mio padre lo avrebbe conciato per le feste.

Mio nonno è venuto a mancare quando avevo sette anni, ma posso comunque dire che era una bella persona, gentile, e amorevole con la sua famiglia, non sono neanche potuto andare al suo funerale, e sicuramente mi sarebbe piaciuto conoscerlo meglio, tutto quello che so su di lui mi è stato raccontato da mio padre e dai miei zii.

Mio padre un giorno si commosse nel sentirmi ascoltare il flauto, da quanto mi disse gli avevo ricordato suo padre, non ero sicuramente al suo livello ma questo mi rese felice.

Nonna Loretta

di Greta Morandi

In un periodo come questo non dobbiamo dimenticarci dell’importanza dei nonni, che sono un punto di riferimento e una memoria storica.

Ho deciso di dedicare questa descrizione alla mia nonna materna, di nome Loretta.

La mia nonna è molto affettuosa e disponibile, e per questo mi chiama molto spesso per sapere come sto e se ho bisogno del suo aiuto; mia nonna è anche piena di idee creative, e stare con lei non è mai una noia perché ha sempre qualcosa da insegnarci oltre a proporci sempre dolci squisiti come la sua deliziosa torta di mele.

Oltre a questi pregi mia nonna è molto metodica e abitudinaria, infatti ogni venerdì ha appuntamento fisso dalla parrucchiera, ogni sabato mattina pulisce casa da cima a fondo seguendo uno schema preciso riuscendo anche a lavare e stirare entro la domenica sera tutti i panni per riporli nell’armadio; inoltre mia nonna è abbastanza permalosa e testarda, infatti non le piace essere criticata nelle cose che fa, però pretende che le persone accettino le sue critiche. 

Mia nonna nel profondo penso che sia uno spirito libero, infatti dice sempre di trovarsi stretta all’interno del piccolo paesino in cui abitiamo, perché le persone sono molto propense a farsi gli affari degli altri.

Inoltre le piace sempre curarsi, cosa che ha trasmesso anche a me e a mia sorella, viziandoci fin da piccole con smalti e profumi, perché come dice lei la cura della persona è importante e la sciatteria non è bella.

Per alcuni aspetti a volte può risultare pesante, ma crescendo sto capendo che lei lo dice per il mio bene e apprezzo qualunque cosa mi dica, buona o negativa che sia.

Nonna Maria

di Nicole Cardeti

La mia nonna si chiama Maria ed è l’unica nonna che mi è rimasta per questo a volte è molto comprensiva altre invece è testarda come un mulo perché io e la mia famiglia le vogliamo insegnare ad usare un sacco di cose nuove ma lei non vuole mai imparare e lascia sempre perdere! Quando ero piccolina ed ero sola in casa lei veniva sempre a farmi compagnia ad Arezzo visto che abita a Subbiano.Si è trasferita in questo paesino quando è nata mia sorella cioè vent’anni fa insieme a mio nonno perché inizialmente vivevano a Ventimiglia,in Liguria.Lei è nata in Sicilia e ha 3 sorelle per questo sa stare in compagnia e non le piace stare sola.Spesso le mancano le sue sorelle perchè abitano lontano da lei;2 in Francia e 1 in Liguria.Si consola con il fatto che prima del periodo di pandemia siamo andati a fare un viaggio e a visitarli.Essendo rimasta sola dal 2016,anno in cui è morto mio nonno,e abitando anche lontano mi chiama sempre ed è sempre molto dolce con me,mi chiede come è andata la giornata e lei mi racconta la sua. È molto brava a cucinare infatti da giovane faceva la cuoca e proprio quando era in servizio in un collegio incontrò mo nonno e si sposarono dopo sei mesi. È anche molto colta come tutte le nonne ed è sempre in cerca di quell’aneddoto da dire o qualcosa da insegnare,quando incontra qualcuno è sempre la prima a rompere il ghiaccio e a mettere a suo agio tutti.Mia nonna ha una caratteristica che mi piace tanto;trova sempre il buono in tutte le cose anche quando di buono non ce n’è, è molto gioiosa e sorride sempre.Io e mia sorella la prendiamo in giro e scherziamo con lei per farla ridere sempre ma alla fine le vogliamo bene e resterà per sempre la nostra nonna Maria!


Nonno Franco

di Riccardo Apelli

Il mio nonno paterno si chiama Franco e a lui devo veramente molto perché è stata un grande parte della mia infanzia, perché quando i miei genitori non erano a casa io stavo tutto il pomeriggio con i miei nonni paterni.

Mio nonno quando ero piccolo mi ha regalato tante emozioni e tanto divertimento, lui è una persona molto permalosa e scorbutica, se non aveva ragione lui non c’era pace e proprio per questo molte volte ci ho litigato, ma alla fine si risolveva sempre tutto.

Lui è anche una persona molto colta, una delle sue opere preferite è la divina commedia, me ne parla sempre e io tante volte faccio finta di ascoltare.

Un altro aspetto del suo carattere è la precisione, in casa sua tutte deve essere perfetto e sono guai se si tocca o si rompe qualche oggetto.

Io penso che mio nonno sia un meccano, anche se non lo è, perché quando ero piccolo lui mi ha costruito tante cose, tra cui: una barca giocattolo motorizzata, un piccolo drone e anche una bicicletta.

Una sua grande qualità è saper cucinare bene ed è stato proprio lui che mi ha insegnato a fare la pasta fresca al mattarello.

L’ultima cosa che voglio dire è che mio nonno è sempre riuscito ad adattarsi a tutto senza mai lamentarsi, durante la sua vita ha fatto tante cose, anche quelle che non gli piaceva, e ha aiutato tante persone, ancora a 87 anni taglia l’erba del giardino, pulisce casa e va in bicicletta, come se fosse una persona di quarantani, e questo lo rende molto felice ed io sono contento per lui.

Sono molto grato di avere un nonno così forte.