Teatro e vita
di Martina Cappioli e Aurora Furnari
TEATRO
Ormai da un po’ di anni, la nostra scuola ha dato il via al “Laboratorio teatrale”, diretto dal professore Maurizio Giustini, che ogni anno si conclude con uno spettacolo teatrale.
Quest’anno lo spettacolo si intitola “Lo Starnuto” e si è svolto al teatro “Pietro Aretino” di Arezzo, il giorno 23 Maggio.
Abbiamo intervistato un’alunna che ha partecipato a questo progetto, Elisabetta Angeli.
- Quando è iniziato e quanto è durato il progetto?
Ogni anno il progetto inizia verso Ottobre o Novembre ed è un progetto che continua tutto l’anno. Si conclude a Maggio con lo spettacolo finale.
- Chi partecipa a questa iniziativa?
Tutti gli alunni possono partecipare, indipendentemente dalla classe, presentandosi al primo incontro pomeridiano. Quest’anno i ragazzi che hanno partecipato provenivano dalle classi seconda, terza, quarta e quinta.
- Perché hai deciso di partecipare?
Ho deciso di partecipare principalmente perché, dato che la nostra è una scuola tecnica, questo corso mi ha permesso di approfondire la mia passione verso il teatro.
Inoltre mi sento propensa a un indirizzo più umanistico rispetto alle specializzazioni tecniche che ci sono nell’istituto.
- Cosa ti aspettavi da questo progetto?
Le aspettative erano molto alte poiché ho avuto il professor Giustini durante i miei primi due anni e quindi conoscevo il suo modo di lavorare.
Mi aspettavo che questo progetto mi aiutasse a controllare i miei stati d’ansia anche in situazioni potenzialmente critiche.
Ho iniziato questo progetto contando sul fatto di istaurare rapporti d’amicizia duraturi con gli altri partecipanti.
- Hai incontrato difficoltà durante questo percorso?
Bella domanda…
Inizialmente la difficoltà più grande che ho riscontrato è stata dover svolgere le stravaganti richieste senza concentrami su quello che gli altri avrebbero potuto pensare.
Quando il professore ci ha consegnato il copione dello spettacolo finale, un ostacolo che ho dovuto superare è stato immedesimarmi nel personaggio che avrei dovuto interpretare e assumere atteggiamenti propri di quel personaggio.
- C’è stato un momento in cui ti sei particolarmente emozionata?
In effetti c’è stato.
Un giorno, durante un incontro pomeridiano, il professore ci chiese di svolgere un esercizio particolare: a turno, ognuno doveva raccontare una storia muovendo gli altri partecipanti, come fa un burattinaio con i suoi burattini.
Io, personalmente, ho raccontato del rapporto tra mia mamma e mia nonna; in quel particolare momento mi sono emozionata perché ripensavo a momenti vissuti che mi stanno a cuore.
- Ora cambiamo argomento… Raccontaci del giorno dello spettacolo
E’ stato un giorno pieno di emozioni. Abbiamo fatto due spettacoli: uno la mattina dedicato alle scuole, mentre quello della sera aperto a tutti, sia adulti che piccoli.
La preparazione è stata uguale per entrambi gli spettacoli: ci siamo ritrovati qualche ora prima dell’inizio, abbiamo fatto le prove di memoria e dopo esserci preparati e truccati siamo andati in scena.
Nelle ore precedenti all’inizio, l’emozione predominante è stata l’ANSIA. Ognuno di noi, indipendentemente dall’esperienza, era molto teso.
La tensione se ne è andata quando ho pronunciato le prime parole: le energie negative e la paura di non farcela mi hanno abbandonata. Queste emozioni sono state rimpiazzate dalla soddisfazione di notare che il pubblico, indipendentemente dall’età si è sentito coinvolto ed ha apprezzato la nostra esibizione.
A distanza di giorni mi sento molto fiera di aver preso parte di questa iniziativa e spero di partecipare anche l’anno prossimo.
Martina Cappioli
Aurora Furnari