Jazz
Di Alessio Casini e Alfonso Crescenzo
Il jazz ha origini dalla schiavitù. La deportazione degli schiavi in America, che furono catturati con violenza in Africa e venduti come bestie nelle piazze dei mercati. Gli schiavi neri trovarono nella musica non solo un aiuto per sopportare le fatiche, ma anche per ribadire ai loro padroni che loro erano uomini come gli altri.
Questa musica fu chiamata jazz e nacque nel ‘900 dalla fusione d’elementi musicali africani con quelli del nuovo ambiente in cui i neri si trovarono a vivere. Una prima fonte di jazz furono i canti di lavoro, i canti religiosi detti spirituals e i gospel-songs d’ispirazione cristiana. Un’altra fonte del jazz fu il blues, un canto di genere profano e di carattere nostalgico e triste. Il jazz è dapprima vocale, poi interessa piccole formazioni orchestrali (originariamente strumenti a fiato o a percussione), quindi da vita anche ad una musica pianistica di tipo popolare (Ragtime).
Dalla fusione del Blues e del Ragtime nasce a New Orleans la musica delle bands che si esibiscono per le strade, improvvisando in occasione di cerimonie religiose e funebri. Gli elementi caratteristici del jazz sono: improvvisazione, ritmo e virtuosismo solistico.
Fra i maggiori esponenti del jazz ricordiamo: il celebre cornettista Louis Armstrong (1900-1971) e il pianista Duke Ellington famoso compositore e direttore d’orchestra.
Caratteristica essenziale del jazz è l’improvvisazione: dopo che tutto il complesso degli esecutori ha presentato un “tema” ogni suonatore riprende in forma solistica il tema stesso, arricchendolo di varie azioni, frutto di una fantasia esuberante e dando prova di una tecnica strumentale talora sbalorditiva. Con Gershwin il jazz diventa sinfonico, espressione della fusione del jazz originario con la musica colta europea. In questa trasformazione, esso perde la caratteristica dell’improvvisazione. Canzoni di Louise Armstrong: https://youtu.be/wyLjbMBpGDA, https://youtu.be/A3yCcXgbKrE
Ci sono vari tipi di jazz:
1. Hot jazz, ossia il jazz originario tipico di Louis Armstrong, basato
sull’improvvisazione solistica.
2. Sweet Jazz, più vicino alla melodia dei modelli occidentali.
3. Free jazz, si rifà all’improvvisazione collettiva simultanea.
4. Cool jazz, il cui leader fu il sassofonista Lester Young.
Il jazz, noto originariamente come espressione musicale spontanea e
improvvisata, ha finito con l’entrare nelle sale da concerto e con
l’influenzare lo stile di numerosi compositori.
La melodia risente della scala “blues”, in cui alcuni semitoni
risultano in posizione diversa rispetto alla nostra scala maggiore: la scala blues
ha i semitoni fra il secondo e il terzo e fra il sesto e il settimo grado,
anziché fra il terzo e quarto ed il settimo ed ottavo grado.
Il ritmo, sempre marcato, è di solito binario. Si ha la sovrapposizione di
ritmi diversi.
Gli strumenti dell’orchestra jazz: sono
derivati dalle bands, sono:
1. Ottoni,
2. Sassofoni,clarinetti.
3. Percussioni varie riunite nella batteria.
In un secondo tempo entrano nell’orchestra il contrabbasso,il banjo, la
chitarra, il pianoforte e qualche volta il violino.
IL JAZZ DERIVA DAL BLUES
BLUES
Il blues è nato e si è sviluppato in seguito alla schiavitù delle comunità nere, nelle regioni del sud degli Stati Uniti; è da considerarsi la manifestazione profana di un sentimento, e di un dolore, che ha avuto un lungo, inesorabile tracciato umano e civile, e ha ritrovato nella parola poetica prima, nel canto e nell’accompagnamento la possibilità di espressione.
La
data di nascita dell’incontro tra l’espressione poetica e musicale va collocata
verso il 1870, il che significa aspra denuncia di una vasta comunità di neri
che trova all’improvviso la forza e il coraggio di esprimere la propria
angoscia in un lamento di dolore, in un grido provocato dalla miseria.
Accadde
dopo il XVIII secolo che alcuni negrieri, possessori di colonie sulle coste
dell’Africa avviarono il trasporto di neri da vendere nei territori
dell’America dove era richiesta mano d’opera a basso costo e questa era
“offerta” dal mercato degli uomini di colore.
Si sviluppa così la grande migrazione forzata. Questo fenomeno non ha solo
carattere economico poiché nel momento in cui verso il 1776 apparvero sui
giornali i primi annunci pubblicitari che offrivano schiavi il problema assunse
anche sembianze politiche.
Pur
essendo schiavi i neri insediati nel territorio della Louisiana godevano di
libertà maggiore di quanto non accadesse per coloro che erano giunti nei
possedimenti inglesi e puritani. Questo spiega perché i primi blues, nei loro
modi di espressione nacquero a New Orleans e nei dintorni sulle rive del Mississipi
dove potevano continuare ad esprimere la loro spiritualità, le loro usanze e i
loro costumi.
Nel canto blues comunque persiste ancora la tristezza e il dolore quotidiano che si tramuta in speranza di miglioria e si esprime originariamente con canti accompagnati dal solo battito delle mani e non dalla musica.
I blues cantano argomenti più disparati che nascono proprio dalla situazione di schiavitù che è la base dell’ispirazione. Canzone Blues Brothers: https://youtu.be/euJ22UqLD5Y .Canzone Ray Charles: https://youtu.be/Q8Tiz6INF7I.Canzone BBking: https://youtu.be/oica5jG7FpU