I Videogiochi
Il videogioco è un gioco gestito da un dispositivo elettronico che consente di interagire con le immagini di uno schermo. In italiano è detto anche “videogame”, sebbene in inglese il termine corretto sia “video game”. Colui che utilizza il videogioco viene chiamato “videogiocatore” o “gamer” e usa una o più periferiche di input chiamate “controller”.
Gli anni ’40
Nel 1947 è stato progettato il primo gioco destinato ad essere giocato su di un tubo catodico (CRT). Nonostante la data di registrazione riporti l’anno 1947, è del tutto probabile che il gioco sia stato ideato durante il 1946. Il gioco rappresentava il lancio di un missile verso un bersaglio. A causa degli elevati costi di produzioni, però, il sistema non venne mai messo in commercio e non andò mai oltre la fase di prototipo.
Gli anni ’50
Nel 1951, in occasione dell’edizione del festival of Britain, la Ferranti, realizzò un computer denominato “Nimrod”, appositamente costruito per il gioco “Nim”(un gioco matematico per due giocatori).
Nel 1952, all’università di Cambrige, venne sviluppata una versione grafica del gioco “tris”: “OXO”, giocato su di un computer che utilizzava un tubo catodico come schermo. Nel 1958 William Higinbotham creò un gioco chiamato “Tennis for Two” per intrattenere i visitatori del Brookhaven National Laboratory di New York (un laboratorio di ricerca nucleare). Il gioco, visualizzato su di un oscilloscopio, mostrava un campo da tennis visto lateralmente. Esso poteva essere giocato da due persone tramite due plance formate da una manopola per regolare la traiettoria e un pulsante per lanciare la palla.
Gli anni ’60
Nel 1961 un gruppo di studenti del Massachusetts Institute of Technology (MIT), fra cui Steve Russell, programmò un gioco chiamato “Spacewar!”. Il gioco mostrava due astronavi capaci di lanciare missili e consisteva nell’abbattere l’astronave dell’altro giocatore, stando però attenti ad un corpo celeste, piazzato al centro dello schermo che fungeva inoltre da centro gravitazionale, oltre ad altri elementi di disturbo. Il videogioco divenne il primo largamente diffuso della storia.
Gli anni ’70
Bushnell, nel 1972, produsse la “Atari”. Il primo videogioco arcade della Atari fu il primo grande successo dell’industria: “PONG”, pubblicato il 29 novembre dello stesso anno. Il gioco riproduceva grossomodo le meccaniche del ping pong: la pallina veniva servita dal centro del campo del primo giocatore verso il campo del secondo giocatore che doveva muovere la racchetta per controbattere la mossa dell’avversario. Atari vendette 19.000 cabinati di “PONG” e presto molti imitatori seguirono l’esempio. L’età dell’oro dei videogiochi arcade era iniziata.
Il mondo dei videogiochi colpì l’opinione pubblica e iniziò a far parlare di sé nel 1976 con il gioco “Death Race” della Exidy, gioco che accese il primo infiammato dibattito sulla violenza gratuita nei videogiochi, per via del fatto che lo scopo del gioco era quello di investire con l’auto dei gremlins del tutto somiglianti a dei pedoni. Questo episodio instillò nell’opinione pubblica la diffidenza per i videogiochi, diffidenza che non ha mai cessato di esistere e che tuttora accende numerosi dibattiti. Nel 1978 Atari pubblicò Asteroids, che diventò presto il suo gioco con più vendite, di fatto rimpiazzando il precedente detentore del primato di vendite Lunar Lander. I primi videogiochi a colori divennero popolari nel 1979 e nel 1980 (ad esempio Pac-Man).
Gli anni ’80
In questo periodo la cosiddetta età dell’oro raggiunse il culmine: con “Defender” nacquero gli sparatutto a scorrimento; “Battlezone” introdusse un mondo di gioco tridimensionale, benché in grafica vettoriale monocromatica. “Pac-Man” fu il primo videogioco a entrare nell’immaginario collettivo, nonché uno dei titoli più famosi di tutti i tempi; “Pole Position”, con la sua visuale rappresentava un grande passo in avanti nei simulatori di guida. Le avventure, nate con “Colossal Cave Adventure”, proseguono il loro corso con “Zork” e “Mystery House”. Comparve per la prima volta “Mario”, originariamente chiamato “Jumpman”.
Fra i computer casalinghi è da citare 3D Monster Maze, precursore dei moderni sparatutto in prima persona. Questa generazione fu caratterizzata da console programmabili, cioè dotate di cartucce in grado di contenere videogiochi. Il NES dominò negli Stati Uniti e in Giappone, il Sega Master System in Europa e Sudamerica.
Gli anni ’90
Sebbene la prima console a 16-bit sia uscita alla fine degli anni ottanta (il PC Engine), è negli anni novanta che raggiunse il culmine con l’uscita del Sega Mega Drive e del Super Nintendo; cominciò anche la diffusione di massa delle console portatili, con il Game Boy e il Game Gear.
Durante questo periodo iniziarono ad assumere popolarità giochi del calibro di “Dragon Quest”, “The Legend of Zelda” e molti altri ancora: tutti questi videogiochi sarebbero poi colonne portanti per le nuove generazioni di videogiochi facendone in alcuni casi anche parte. Alcuni celebri titoli dell’era 16-bit furono “Sonic the hedgehog”, “Super Mario World”, “Super Metroid”, “The Legend of Zelda: A Link to the Past”, “Final Fantasy VI” e “Chrono Trigger”. Questa epoca è caratterizzata principalmente dalla PlayStation della debuttante Sony che, sebbene contrastata da console di potenza nominalmente superiore (Nintendo 64), avrebbe dominato il mercato per un lustro.
Gli anni 2000
Negli anni anche Microsoft decise di entrare in competizione con Sony e Nintendo (SEGA fallì pochi anni dopo avere lanciato la sua ultima console, il Dreamcast, rimanendo solo come produttore di videogiochi), ma è la PlayStation 2 a fare la parte del leone, diventando nel corso degli anni la console più venduta di tutti i tempi. In seguito, fino all’anno 2019, queste sono state le principali creatrici di console e videogiochi, creandone sempre di nuovi e facendo a gara a chi ne vende di più.
di Capacci Martina e Jin Yu Xin Angelica