Il “Mostro di Firenze” e “Zodiac” sono la stessa persona?

Scritto da Alberto Agnelli, Kristian Camicetti, Tommaso Rinaldini e Cristiano Tambone.

Il “Mostro di Firenze” è uno dei casi di cronaca nera più famosi in Italia, caso che ancora oggi non è stato risolto.

Recentemente è stata avviata un’inchiesta che cerca di provare che il “Mostro di Firenze” sia anche “Zodiac”, famoso killer americano che commise i propri omicidi tra il dicembre del 1968 e l’ottobre del 1969.

Però la domanda sorge spontanea, come possono questi due killer essere la stessa persona?

Per provare a rispondere a ciò dobbiamo partire da chi è il Mostro di Firenze. 

Quando si parla di “Mostro di Firenze” ci si riferisce agli otto duplici omicidi avvenuti tra il 1968 ed il 1985. 

Tutti gli omicidi hanno un modus operandi preciso.

Le vittime degli otto casi erano coppie appartate nelle campagne nei dintorni della provincia di Firenze.

D’altro canto questo fu il primissimo caso di omicidio seriale in Italia.

Dopo l’inchiesta degli anni novanta iniziata dalla procura di Firenze furono identificati tre nomi come autori di quattro dei duplici omicidi avvenuti, delineati come i “Compagni di merende”, Mario Vanni detto “Torsolo”, Giancarlo Lotti detto “Garibaldi” e Pietro Pacciani detto “Vampa” a causa del suo carattere irascibile.

Il processo dei tre fu trasmesso in onda su Rai 3 nel programma “Un giorno in pretura”.

L’episodio sul caso del “Mostro di Firenze” fu protagonista di un boom mediatico anche negli anni a venire a cauasa di alcuni episodi avvenuti durante la puntata, come quando Pietro Pacciani decise di recitare tutta la sua poesia davanti la corte.

La poesia recita:

<<Se n’immondo esistesse un po’ di bene

e ognun si considerasse suo fratello

ci sarebbe meno pensieri e meno pene

e il mondo ne sarebbe assai più bello.>> 

Un altro episodio del “Vampa” fu quando decise di mostrare una foto di Gesù Cristo condita con la frase:

“Sono innocente come Iddio sulla croce, credetemi, Gesù è mio fratello.”

La terza ed ultima vicenda che è divenuta popolare negli ultimi decenni è la sequenza che avviena tra il PM Canessa chiede ad il “Torsolo” <<Ma lei che lavoro fa?>>, prontamente il processato risponde <<Io faccio le merende con Pacciani>>.

Davanti a tutto ciò neanche il PM può far finta di niente e fa notare la “stranezza” di tutto ciò, come se al Vanni fosse stato detto cosa dire.

I processi furono molteplici, però quello che ebbe maggior risonanza mediatica fu per l’appunto il primo, visto che da esso la figura del “Mostro” verrà associata a Pietro Pacciani, anche se assolto nel secondo grado di giudizio dalla corte d’appello d’assise di Firenze per non aver commesso il fatto. 

Il contadino, scarcerato, morì più tardi il 22 Febbraio del 1998 alla vigilia dell’inizio del secondo processo d’appello. 

Il “Vampa” morì dunque da uomo libero ed innocente.

Per spiegare il collegamento tra i due killer dobbiamo spiegare anche la figura di “Zodiac”. Zodiac commise i suoi omicidi in California e una delle sue principali caratteristiche era quella di inviare lettere ai giornalisti, in particolare alla redazione del “San Francisco Chronicle”.

In queste lettere venivano rivendicati numerosi omicidi avvenuti nella “Bay Area” a San Francisco, ogni lettera aveva un contenuto criptico incitando le forze dell’ordine a risolvere questi crittogrammi, che si pensa potessero rivelare la sua identità. A causa dell’impossibilità

Nel risolvere il contenuto delle lettere, la polizia non riuscì a trovare un colpevole dei delitti, uno degli indiziati fu Arthur Leigh Allen, un’ex insegnante di scuola elementare, già accusato di molestia sui minori nel 1974.

Dopo aver analizzato meglio la figura del “Mostro di Firenze” e di “Zodiac”, possiamo parlare della teoria per cui i due killer sarebbero in realtà la stessa persona.

Ad aprire questa inchiesta, nel marzo del 2018, è stato Francesco Amicone, che conobbe un personaggio che nel caso del “Mostro di Firenze” non era nuovo.

Questa persona era Joe Bevilacqua, ex militare statunitense che lavorò per l’ambasciata prima come custode del cimitero americano di San Casciano, successivamente al cimitero di Anzio.

Joe Bevilacqua ha partecipato come testimone al processo del “Mostro di Firenze” in quanto conoscente del Pacciani, che conobbe poiché Pacciani era solito andare a caccia vicino al cimitero.

Il signor Bevilacqua ebbe diversi colloqui con Amicone, tanto che arrivarono ad un accordo per cui il giornalista avrebbe scritto un libro sulla vita di Bevilacqua.

Dopo diversi colloqui si arrivò al 12 settembre 2017, data in cui Bevilacqua, avrebbe confessato di essere il “Mostro di Firenze”.

Amicone cercò di convincerlo a costituirsi, però ogni tentativo si rivelò vano poichè Bevilacqua non si costituì mai, anzi denunciò il giornalista per  diffamazione.

Però non fu l’unica volta in cui confessò i suoi reati a qualcuno, infatti disse allo stesso Amicone di essersi confessato con un prete che lo definì il “diavolo incarnato”.

Da poco è venuto fuori che Joe Bevilacqua avrebbe rivelato i suoi reati un’ulteriore volta.

A parlare di questa confessione è stata Valeria Vecchione, specialista dei due casi di cronaca nera, che a inizio del 2023 fu contattata da un uomo che era stato dimesso da poco dall’ospedale di Firenze.

L’uomo rivela di aver saputo tramite il personale medico di un paziente che poco tempo prima, nel pieno delle sue capacità mentali , ha rivelato di essere il “Mostro di Firenze “ e di aver ucciso la sua prima moglie, questa persona era il signor Bevilacqua.

Questa fonte è stata verificata chiedendo anche al personale medico che ha assistito al fatto, che confermò l’evento.

Anche se tuttora rimane innocente Joe Bevilacqua è l’unico sospettato su cui si sta indagando, anche se morto nel 2022.

Le prove per cui Joe Bevilacqua sia il killer più famoso d’Italia e degli Stati Uniti sono diverse:

  1. Le varie confessioni.
  2. La teoria dell’acqua: tutti i delitti di “Zodiac” e del “Mostro” sono collegati all’acqua, per il primo i luoghi in cui avvennero i delitti sono tutti vicino all’acqua, mentre per il secondo si pensa che i riferimenti siano la sua firma, come per esempio nell’ultimo delitto vengono utilizzati i bidoni dell’Acquabet per coprire i cadaveri della coppia assassinata.
  3. Si può collocare il sospettato nelle zone dei delitti quando avvennero: il Signor Bevilacqua era negli Stati Uniti nel periodo di attività di “Zodiac” come militare dell’esercito statunitense, e sempre per l’esercito ha lavorato a Firenze durante i delitti del “Mostro”.
  4. Le lettere alle autorità inviate dai killer: i due killer hanno un tratto molto curioso in comune, ossia scrivere lettere agli inquirenti, prendendo più lettere da più giornali e formando le parole con più font diversi.

Tutte queste teorie non confermano la sua colpevolezza, infatti ci teniamo a ricordare che Joe Bevilacqua è tuttora innocente e vi è un processo per diffamazione in corso per proteggere l’immagine di questa persona.

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