Arezzo che Spacca

Di Gorfini Alessia, Gorfini Martina, Islam Tamanna

In via Fiorentina, ad Arezzo, c’è la sede di Arezzo Che Spacca.

Abbiamo incontrato Francesco Checcacci che, insieme ad altri sei amici, ha avuto la geniale idea di valorizzare la musica della scena aretina creando playlist su Spotify.

Che cos’è Arezzo che Spacca? E’ una crew di musicisti aretini impegnata a 360° nella creazione e nella gestione di eventi nonché nella formazione musicale che è poi formazione culturale.

Come nasce l’idea di fondare questa associazione? Ad Arezzo mancava un prestigioso trampolino di lancio per le tante ed eccellenti promesse presenti nel nostro territorio. Giovani talenti musicali erano lasciati da soli, senza riferimenti concreti. Anche nella nostra città doveva dunque sorgere un qualcosa che dovesse essere un significativo punto di riferimento a livello locale e nazionale. Arezzo che Spacca è un contenitore musicale e artistico formativo che vuole dare e fare e creare la musica.

Avete già collaborato con artisti di stampo nazionale? Si, andiamo fieri di aver fatto una esperienza bellissima con “La Rappresentante di Lista”.

Preferite parlare di Arezzo che Spacca come lavoro o come hobby? Inizialmente era un hobby; una collaborazione tra volontari appassionati che si proponeva di fare crescere un simile progetto. Poi abbiamo vinto il bando Fermenti 19 e tutto si è trasformato in un vero e proprio lavoro.

Chi può far parte di Arezzo che Spacca? Siamo aperti a tutti e chiunque ne può far parte, senza discriminazione alcuna, di genere e di politica.

Che genere di musica viene prodotta? Rock, pop, rap e tanto altro ancora; praticamente musica e testi per band e solisti.

Che differenza c’è, in fase di produzione, scrivere musica e testi per band o per solisti? Sono entrambi momenti eccezionali. Solitamente si producono i gruppi, ma si cerca di accontentare sia i gusti personali che le tendenze del momento. L’importante è che artisti emergenti abbiano la possibilità di esibirsi al fianco di musicisti di fama nazionale e, perché no, mondiale. E’ un’ottima opportunità per tutti.

Costruite anche i video clip? Noi ci occupiamo soprattutto della formazione. La produzione vera e propria viene eseguita dal Rooftop Studio in collaborazione con Farrago.

Anche Arezzo è stata presa di mira dal covid. Cos’è cambiato per Arezzo che Spacca dopo l’esperienza pandemica? La situazione è stata critica per tutti, anche per noi. In un primo momento abbiamo temuto il peggio, il crollo poi tutto è cambiato. Abbiamo reagito e siamo andati avanti, tutti insieme. Abbiamo creato ancora eventi e favorito tante collaborazioni.

Qual è il vostro motto? NON SMETTERE MAI DI SOGNARE! E’ questo quello che abbiamo nel cuore e nella testa. Sognare! Dobbiamo sognare! E dobbiamo realizzare i nostri sogni! Non molliamo mai! Sempre più forti con Arezzo che Spacca!

Vorresti dire qualcosa ai nostri lettori? Sì. Veniteci a trovare e chiunque abbia qualcosa dentro lo tiri fuori.