La musica ieri e oggi, tutto parte da Sanremo

di Dennis Enache e Serena Brini.

Spesso si sente dire, non ci sono più le canzoni di una volta, dei bravi cantanti, questi giovani d’oggi che fanno canzoni senza logica, ai miei tempi si sentiva un’altra musica. Siamo nel 2022 e si è conclusa da poco la 73 esima edizione del Festival di Sanremo, hanno vinto Mahmood e Blanco due fuoriclasse, due giovani brillanti pieni di talento. Magari per i nostri nonni e genitori era meglio Gianni Morandi ed è giusto così, nonostante i suoi 77 anni, l’eterno ragazzo ha fatto furore sul palco dell’Ariston, ma “Brividi” ha sbaragliato qualsiasi aspettativa. Disco di platino in meno di una settimana, tutti noi ragazzi a cantare a squarciagola la loro canzone.

E’ vero, la musica negli anni è cambiata, la presentazione sul palco, i giovani talenti che vengono fuori e in poco tempo stravincono tutto.

Adriano Celentano Sanremo Febbraio 1970.
Blanco e Mahmood Sanremo Febbraio 2022.

Con queste due immagini si può notare come il portamento sul palco sia cambiato. Nella prima immagine si può vedere un Sanremo in bianco e nero in tutti i sensi mentre nella seconda immagine possiamo assaporare tutti i colori. Vestiti sgargianti, comportamenti inusuali e la semplice espressione del proprio corpo era difficile da vedere negli anni passati del festival, ma col passare del tempo i concorrenti hanno abbattuto ogni barriera arrivando diretti al pubblico. Basta pensare ai Maneskin, l’anno scorso hanno vinto il festival e successivamente hanno rappresentato l’Italia all’Eurovisione, è stata un trionfo la loro vittoria, giovani sconosciuti che si esibivano per strada sono saliti sul tetto del mondo. Grande vittoria per l’Italia ma soprattutto grande speranza per i giovani.

Maneskin Eurovisione maggio 2021

Mettendo a confronto ieri e oggi possiamo notare che se ieri i cantanti dovevano rispettare una certa etica e un certo linguaggio nei testi proposti nelle canzoni, oggi ci si può liberamente esprimere con la propria musica e coi propri testi senza vincoli. Un esempio è quello di Sanremo 1971 quando Lucio Dalla fu costretto a cambiare il titolo del suo inedito da “Gesù bambino” a “4 Marzo 1943” poiché il testo era ritenuto non idoneo. Nel 2019 Achille Lauro con la canzone “Rolls Royce” fece discutere la stampa perché si pensò che incitasse alla droga “Rolls Royce” ma nonostante questo non gli venne imposto di cambiare il testo.

Non è facile far emergere il proprio talento ai giorni d’oggi, ma sappiamo che con tanto sacrificio si può. Veniamo fuori da un periodo difficile per tutti, magari per noi ragazzi un po’ di più, magari qualcuno di noi è triste, è solo e pensa di non farcela, invece non è così, bisogna combattere ogni giorno per i propri sogni e ideali. La musica ci aiuta molto in questo, la musica in tutte le sue salse, con tutte le sue sfaccettature è poesia. Si, possiamo sognare, alla nostra età è permesso, è permesso anche volare in alto poi magari anche cadere ma senza mai arrendersi. Chi di noi non ha mai sognato ad occhi aperti davanti a un tramonto, chi di noi non ha mai versato una lacrima sotto la pioggia ascoltando quella canzone, chi non pensa ascoltando quella determinata strofa ad una persona o a un determinato momento della vita, magari al mare, magari a un amore finito, a una persona che non c’è più e così via. La musica è quell’amore di cui tutti abbiamo bisogno, mentre si ascolta ridiamo, sogniamo, viviamo, ci accomuna tutti in un modo o nell’altro, giovani e non, generazioni di oggi e di ieri.

Ogni ragazzo di oggi ha la sua playlist, i nostri genitori ascoltavano le canzoni alla radio, i più fortunati avevano i giradischi, le cassette o i CD. Per noi sembra preistoria quando ci raccontano delle loro serate a ballare il liscio. Forse era più bello, forse comunicavano di più, chi può dirlo? Ci sono pro o contro ma una cosa è certa. La musica fa parte della vita di tutti noi, ci completa, ci fa stare bene, è un’ombra che ci segue ovunque andiamo; possiede un superpotere è in grado di raggiungere le anime di tutte le persone, riesce a oltrepassare ogni barriera fisica o culturale che sia, perchè la musica è un linguaggio universale.