Gli incendi in Australia alimentano il dibattito sulla crisi climatica
di Leonardo Tognalini
Cieli rosso cupo, coltri di fumo nero e cenere sono diventati la nuova normalità in Australia, mentre il paese affronta una delle catastrofi climatiche più gravi mai viste.
L’Australia sta bruciando. Negli ultimi mesi quasi 5 milioni di ettari di terra sono stati ridotti in cenere. Almeno 24 persone sono morte, sette delle quali nell’ultima settimana, mentre, secondo le stime attuali, mezzo miliardo di animali è rimasto ucciso solo negli incendi che stanno divampando nella regione del New South Wales. Oltre 1.500 abitazioni sono andate distrutte. Grosse porzioni del paese sono avvolte in nubi di fumo tossico, una coltre che ha raggiunto persino la Nuova Zelanda, mentre la città di Canberra ha di recente rivendicato il triste titolo di località con la qualità dell’aria peggiore del mondo. In molte aree il cielo è costantemente tinto di rosso sangue; in altre è nero come la pece anche a mezzogiorno. Il fronte dell’incendio sta spingendo intere comunità a cercare riparo sulle spiagge, mentre le forze di difesa australiane aspettano di evacuarle su gommoni e navi militari in quella che è diventata la più grande operazione di recupero via mare in tempo di pace della storia del paese. Al di là di questo elenco di fatti e dati, la situazione in Australia è difficile da descrivere. La parola “apocalisse” aleggia senza sosta nella mente di tutti. Le previsioni parlano di peggioramento, con le autorità che avvertono che questi inferni di fiamme, alimentati dalle ondate di calore e di vento secco, potrebbero continuare per mesi. A Natale gli incendi sembravano aver dato tregua all’ Australia, ma con l’avvicinarsi dell’anno nuovo nel paese è tornato l’inferno. Nello stato di Victoria, mentre le fiamme avvolgevano la città costiera di Mallacoota, migliaia di persone si sono rifugiate in spiaggia alla vigilia di capodanno. Nel vicino New South Wales Samuel McPaul, un vigile del fuoco volontario, ha perso la vita quando un “tornado di fuoco”, come lo hanno descritto i suoi colleghi, ha ribaltato il suo veicolo. In entrambi gli stati il governo federale ha inviato aerei e navi militari per trasferire le persone rimaste intrappolate sul litorale. Secondo gli esperti l’ondata di incendi, la più devastante nella storia del paese, non è ancora finita. Intanto nel paese è in corso un acceso dibattito sull’impatto dei cambiamenti climatici e sul mancato impegno del governo per affrontarlo. Dopo mesi di grave siccità e temperature record che hanno alimentato una serie di incendi senza precedenti nel sud-est dell’Australia, le fiamme continuano a devastare senza sosta la nazione. Ad oggi, gli incendi hanno ucciso persone, distrutto abitazioni e danneggiato gli habitat naturali delle specie animali autoctone, mettendo molte di loro in serio pericolo. Stando agli esperti, inoltre, sembra che gli incendi non si estingueranno presto.
Quanto è grave la situazione in Australia, spiegato dalle immagini:
‘Non c’è via d’entrata né di uscita’: l’Australia continua a bruciare
Il governo ha stabilito l’intervento di aerei e vascelli militari negli stati del New South Wales (NSW) e di Victoria per dare una mano alla popolazione locale, ha fatto sapere la BBC. Almeno due persone sono morte negli incendi in NSW, portando il numero di vittime totali della stagione degli incendi a 18, secondo la CNN.
Danni e donazioni
Il conto per gli incendi che dovranno pagare le società australiane di assicurazione è arrivato a 700 milioni di dollari australiani (485 milioni di dollari Usa). Lo ha reso noto l’Insurance Council of Australia, precisando che da settembre sono state presentate 9mila richieste di risarcimento. Il numero delle richieste potrebbe tuttavia aumentare significativamente nei prossimi giorni. Sono stati distrutti quasi 12,3 milioni di acri nel solo Nuovo Galles del Sud. Milioni di dollari di donazioni e sostegno stanno arrivando da celebrità internazionali, star dello sport e dalla famiglia reale britannica.
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