Uscita agli orti sociali

Gita scolastica agli orti sociali di Arezzo e

al Parco archeologico di San Cornelio

Alessia Orbati 1° O

Con la gita agli orti sociali e al Parco archeologico di San Cornelio ho avuto la possibilità discoprire luoghi di Arezzo che non avevo mai visitato.

Gli orti sociali sono un luogo dove fare comunità con associazioni, cittadini, volontari e studenti, consentono di condividere, scambiare e integrarsi con l’ambiente e tutte le risorse che ci offre.

Gli orti sociali hanno uno spazio dedicato alla coltivazione di piante profumate e con principi attivi che stimolano lo sviluppo dei cinque sensi dell’uomo, questo angolo è chiamato, per l’appunto, “giardino sensoriale”.

Inoltre, gli orti sociali, ospitano una serra nella quale è possibile coltivare piantagioni anche in Inverno, questo consente di coinvolgere persone con disabilità intellettiva e fisica anche nei mesi più freddi.

Tutti questi spazi consentono di valorizzare le proprie competenze e abilità nell’ambito agricolo, dando vita a un vero e proprio laboratorio di agricoltura sostenibile.

Gli orti sociali hanno aderito ad un progetto per il quale le coltivazioni devono essere innaffiate solo con l’acqua dei fiumi che delimitano questo spazio in modo del tutto eco-sostenibile, indipendente e senza allaccio alle reti pubbliche.

Durante la gita scolastica ho avuto la possibilità di contribuire allo sviluppo degli orti sociali con delle attività, ad esempio io e la mia classe abbiamo pulito e sradicato le “erbacce” che infestavano il giardino sensoriale e parte del terreno coltivabile; inoltre, insieme a una collaboratrice dell’associazione Legambiente, abbiamo analizzato l’acqua dei fiumi circostanti monitorando la quantità e le specie di microrganismi che si trovavano all’interno di un campione d’acqua.

Dopo aver aiutato l’associazione nei vari mestieri agricoli io e i miei compagni ci siamo incamminati in un sentiero sterrato che solca una collina per raggiungere il parco archeologico di San Cornelio (o Castelsecco). Appena arrivati in vetta alla collina ci siamo “accampati” all’ombra di alcuni ulivi, insieme abbiamo consumato il pranzo e ci siamo concessi qualche minuto di svago dopo la lunga camminata.

Successivamente il rappresentante dell’associazione del sito archeologico di Castelsecco, Mario Bruni, ci ha introdotto e illustrato, anche tramite foto storiche, i reperti ritrovati in questa zona che fu abitata dagli Etruschi fin dal I secolo a.C. ma poi fu abbandonata e ricoperta. Dopo poco, abbiamo avuto l’occasione di vedere dal vivo la struttura etrusca, anche se ne rimane ben poco.

Dalla cima della collina si gode di uno splendido panorama della città di Arezzo, a parer mio questa zona merita una visita soprattutto per ammirare i resti di un’imponente muraglia realizzata a secco da enormi blocchi di pietra, munita di contrafforti.

Alessia Orbati 1° O