Museo Anatomico

di Sofia Agostini e Jessica Valdambrini.
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Il giorno 11 aprile 2019 gli studenti delle classi quarte dell’indirizzo delle biotecnologie sanitarie si sono recati presso il museo anatomico “Leonetto Comparini” di Siena, all’interno del polo scientifico universitario di San Miniato. Ma l’università degli studi di Siena non è solo una semplice università, difatti dispone di un sistema museale (SIMUS) il quale è organizzato in 8 categorie peculiari, di cui però abbiamo visitato:

  •  Il Museo Anatomico
  • Il museo di strumentazione da laboratorio chimico

Durante la mattina i ragazzi sono stati suddivisi in due gruppi, ciascuno dei quali ha inizialmente visitato il Museo Anatomico e successivamente un settore prettamente dedicato alla storia e l’evoluzione degli strumenti utilizzati in laboratori chimici e biologici.

La prima parte del percorso è risultata per tutti particolarmente piacevole, in quanto ricca di magnifiche collezioni di preparati anatomici a secco, realizzati a partire dal XIX secolo e sorprendentemente mantenuti intatti grazie alla tecnica della ceroplastica. Il museo comprende inoltre circa 400 crani infantili, in molti dei quali risulta ben visibile la presenza di patologie rarissime e tutt’oggi sconosciute.

Straordinaria è inoltre la raccolta di preparati in formalina, che hanno garantito la perfetta conservazione di feti durante diversi stadi della gravidanza, inoltre grazie all’approfondita spiegazione sul metodo di studio dei vecchi anatomisti italiani ci hanno poi portato indietro nel passato grazie alla visione di lavagne con appunti, tavoli di lavoro con strumenti tipici per la dissezione appartenuti agli antichi anatomisti.

La collezione senese degli strumenti di fisica, invece permette l’osservazione di più di 300 macchinari databili dai primi anni del XIX secolo fino alla metà del XX sec. L’area riguarda non solo oggetti di ambito fisico, ma anche interessanti il mondo dell’ottica, della medicina, dell’acustica, nonché di chimica e biologia. Molti degli strumenti presenti sono stati donati all’università da diverse scuole, ricche di ottimi laboratori come la nostra.

Anche questo settore risulta quindi molto utile in relazione alla scoperta della storia e della funzionalità di macchinari che quotidianamente utilizziamo anche nelle ore scolastiche.   Nel pomeriggio inoltre ci è stato permesso di entrare, invece, nel vivo delle attività universitarie inerenti il campo biologico e chimico.

Uno degli interessanti laboratori a cui abbiamo potuto partecipare, come dei veri e propri studenti universitari, riguardava l’utilizzo di complessi macchinari che garantivano la scelta di reagenti da usare per la produzione di certe sostanze. Erano infatti definiti per ciascun reattivo le proprietà chimiche e fisiche che esso possedeva.

Siamo poi potuti entrare nel laboratorio di ricerca chimica dell’università degli studi di Siena, il quale dispone di uno strumento a raggi X, grazie al quale gli operatori hanno la possibilità di rilevare presenza di impurità all’interno di gioielleria, affreschi ed altri tipi di oggetti, grazie ad un analisi dettagliata di tutti gli elementi di cui il campione in esame è composto.

Questo nella pratica della realtà ci permette di identificare ad esempio la veridicità di gioielli ed oggetti di valore oppure rilevare la composizione delle sostanze degli affreschi che permette pertanto una ristrutturazione congruente degli stessi.

Il gruppo di alunni che ha avuto la possibilità di visitare il laboratorio, grazie ad un’esaustiva e dettagliata spiegazione del funzionamento di strumenti e del corso di studio, ha potuto analizzare, con l’ausilio della “pistola a raggi X”, alcuni effetti personali come collane, orecchini e monete antiche in un’esperienza formativa ma anche divertente alla scoperta degli elementi compositivi.