THERE’S NO PLANET B!
Venerdì 15 Marzo è stata una delle giornate più importanti dei “fridaysforfuture” che ha coinvolto ben 123 paesi del mondo tra cui l’Italia. I giovani soprattutto, noi comprese , sono scesi nelle piazze per manifestare contro i cambiamenti climatici e per far sentire, a chi di dovere, l’urgenza di un cambiamento. A dare inizio alla protesta è stata Greta Thunberg una ragazzina svedese di soli 16 anni. Ha iniziato a manifestare perché durante l’estate il suo paese è stato colpito da incendi boschivi e ondate di calore mai avvenute prima. Avrebbe voluto che il suo paese riducesse le emissioni di anidride carbonica come previsto nell’accordo di Parigi sul cambiamento climatico. Poco dopo è andata a parlare davanti alla COP24 (l’unione annuale tra i leader dei paesi per i cambiamenti climatici) affermando: “[…]Non siete abbastanza maturi da dire le cose come stanno. Lasciate persino questo fardello a noi bambini. […] La biosfera è sacrificata perché alcuni possano vivere in maniera lussuosa. La sofferenza di molte persone paga per il lusso di pochi. Se è possibile trovare soluzioni all’interno di questo sistema, allora dobbiamo cambiare sistema.”
Noi ci siamo sentite tirate in causa, perché si parla del nostro futuro e vedere una nostra coetanea così attiva sull’argomento ci ha spinto ad esserlo altrettanto. Ad Arezzo già dalla mattina del 15 Marzo numerosi studenti sono andati per la città a manifestare mentre ripulivano le strade su cui passavano. Un’altra manifestazione è stata organizzata il pomeriggio alle 17.30 in piazza Sant’Agostino, dove si sono ritrovate molte persone dai più piccoli agli adulti; personalmente ce ne saremmo aspettate di più. I ragazzi delle scuole superiori erano armati di cartelloni e “tanta voce” per farsi sentire. Appena siamo arrivate (intorno alle 17.30) ancora non c’era tanta gente, i pochi che erano lì ascoltavano canzoni che parlavano di come sarà il pianeta tra qualche anno: “Ma qui alle soglie del 2089 sono già 5 anni che oramai non piove, si cerca acqua nei satelliti di Giove…”. Piano piano la piazza si è riempita e fatta sempre più sentire , le frasi dei cartelloni sono diventate slogan da urlare facendo il giro della piazza. Per noi è stato il momento più toccante perché, avendo tutti lo stesso obbiettivo, ci sentivamo più vicine agli altri. Anche venerdì 22 è continuato lo “sciopero” in mattinata e la manifestazione il pomeriggio che ha coinvolto un numero maggiore di ragazzi. Noi speriamo che la protesta continui coinvolgendo sempre più persone e arrivando a un risultato per salvare l’ambiente.
Di Chiara Zammuto e Kamila Doci IH