PARALIMPIADI

I Giochi paralimpici sono l’equivalente dei Giochi olimpici per atleti con disabilità fisiche. La prima edizione riconosciuta come tale si disputò nel 1960 in Italia.

STORIA

Il neurochirurgo tedesco Ludwig Guttmann organizzò una competizione sportiva nel 1948 per veterani della seconda guerra mondiale con danni alla colonna vertebrale; nel 1952 anche atleti olandesi parteciparono ai giochi, dandogli, così, un carattere internazionale. Nel 1958 il medico italiano Antonio Maglio, direttore del centro paraplegici dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro propose a Guttmann di disputare l’edizione del 1960 a Roma, che nello stesso anno avrebbe ospitato la XVII Olimpiade. I contatti tra Guttmann e la delegazione giapponese presente a Roma, in rappresentanza del Comitato Organizzatore della XVIII Olimpiade di Tokyo 1964, fecero sì che Tokyo ospitasse i Giochi paralimpici. Le gare avrebbero dovuto proseguire nel 1968 a Città del Messico, ma nel 1966 il progetto naufragò a causa del mancato sostegno del governo messicano. Fu allora Israele ad offrirsi di ospitare l’edizione del 1968, come parte delle celebrazioni per il ventesimo anniversario della nascita dello stato. I Giochi furono di nuovo ospitati nello stesso paese dei Giochi Olimpici nel 1972 in Germania e nel 1976 in Canada. Gli ultimi Giochi paralimpici estivi si sono tenuti a Rio de Janeiro nel 2016, mentre gli ultimi Giochi paralimpici invernali si sono tenuti in Corea del Sud nel 2018.

SPORT PRATICATI 

MEDAGLIERE

ESTIVI:

  • Biliardo
  • Nuoto
  • Pallacanestro in carrozzina
  • Scherma in carrozzina
  • Tennistavolo
  • Tiro con l’arco
  • Tiro del dardo

INVERNALI:

  • Sci alpino paralimpico
  • Biathlon paralimpico
  • Sci di fondo paralimpico
  • Hockey su slittino 
  • Curling in carrozzina
  • Snowboard paralimpico

CATEGORIE DI DISABILITA’

La CPI (Comitato Paralimpico Internazionale) ha stabilito sei categorie di disabilità applicabili sia ai Giochi Paralimpici invernali che a quelli estivi. Gli atleti con una di queste disabilità possono competere nelle Paralimpiadi anche se non tutti gli sport consentono la partecipazione a tutte le categorie di disabilità. 

  • Amputati: atleti con una totale o parziale perdita di almeno un arto.
  • Paralisi Cerebrale: atleti senza un progressivo danno cerebrale, per esempio paralisi cerebrale, infortuni traumatici del cervello, ictus o disabilità simili che interessano il controllo muscolare, l’equilibrio o la coordinazione.
  • Disabilità intellettiva: atleti con una significativa menomazione nelle funzioni intellettuali, e con associata limitazione nell’adattamento comportamentale.
  • Sedia a rotelle: atleti con infortuni spinali e altre disabilità che implicano il dover competere in sedia a rotelle.
  • Ipovedenti: atleti con menomazioni visive che vanno dalla visione parziale, sufficiente per essere considerati legalmente ciechi, alla totale cecità.
  • Les Autres: atleti con disabilità fisica che non appartengono strettamente alle altre cinque categorie, come il nanismo, la sclerosi multipla o le deformazioni congenite degli arti.

Alice Chilleri
Martina Cappioli