IL CONTE DI MONTECRISTO

Il Conte di Montecristo (Le Comte de Monte-Cristo) è uno dei più famosi romanzi d’appendice scritto da Alexandre Dumas e pubblicato nel 1846 per la prima volta. La storia è ambientata in Francia, in Italia e nelle isole del Mar Mediterraneo nel periodo che va dalla fine del regno di Napoleone I al regno di Luigi Filippo. Le più importanti tematiche che sono riconoscibili nel complesso intreccio del libro sono la vendetta, la misericordia, il perdono e la giustizia.

TRAMA

La narrazione si apre nel 1815 (anno della Restaurazione Borbonica) a Marsiglia e viene subito presentato il protagonista della vicenda: Edmond Dantès, giovane marinaio ingaggiato nella ciurma della nave mercantile Pharaon della quale sta per divenire primo capitano. Egli è, inoltre, sul procinto di sposare la sua amata Mercédès Herrera. Ecco quindi che tutti i successi di Edmond scateneranno l’odio di quelli che reputava suoi amici: Danglars, scrivano anch’esso facente parte dell’equipaggio della nave, invidioso della promozione ottenuta da Dantès, scriverà una lettera anonima nella quale denuncia il povero giovane accusandolo di essere un agente bonapartista. Complici del misfatto sono anche Fernand Mondego, che da molto tempo sognava di prendere Mercédès in moglie e Gaspard Caderousse, l’invidioso vicino di casa. La lettera passerà quindi per le mani del magistrato Gérard de Villefort il quale, per interessi personali, si mostrerà poco tollerante nei confronti di Dantès nonostante fosse consapevole della sua innocenza. Ne segue pertanto l’arresto di Edmond che verrà recluso presso il Castello d’If dove, a causa della gravità del reato per il quale è stato ingiustamente condannato, dovrà trascorrervi il resto della vita. Fu però proprio nella sua prigionia che conobbe un altro detenuto, l’abate Faria, con il quale stringe una profonda amicizia e che da tanti anni cerca di scavare una galleria che gli consentirà di evadere. Edmond allora decide bene di aiutare l’anziano religioso nella sua impresa che, per sdebitarsi, si offrirà di istruirlo in differenti discipline come l’economia, la matematica, la filosofia, l’italiano, l’arabo, l’inglese, la chimica e molte altre ancora. Mentre i lavori procedevano, però, l’abate viene colpito da un violento attacco apoplettico che ne causerà il decesso anche se, poco prima di morire, rivelerà un segreto a Dantès che lo porterà a svoltare la sua vita e cioè gli indicherà l’esatta posizione in cui è ubicato l’inestimabile tesoro di Montecristo, nascosto nell’omonima isola. La morte di Faria sarà anche utile ad Edmond per riuscire ad evadere dopo quattordici lunghi anni di prigionia: si infilerà infatti al posto dell’abate nel sacco in cui venivano messi i morti e riuscirà quindi a scappare dato che le guardie lo getteranno in mare mettendosi in salvo sull’isola di Tiboulen. Non passerà molto tempo che Dantès riuscirà a trovare l’inestimabile tesoro di cui gli aveva parlato l’abate: oro, diamanti, rubini, perle in quantità infinita e deciderà pertanto di ricostruirsi una vita con il titolo di Conte di Montecristo. Il suo obiettivo era ora quello di vendicarsi dell’ingiustizia che gli era stata fatta e, per assolvere questo compito, ritornò a Marsiglia dove iniziò ad assumere una serie di identità diverse. Tra queste ricordiamo:

  • Abate Busoni: un abate siciliano attraverso il quale farà visita a Caderousse facendosi spiegare tutti i dettagli del complotto, della morte del padre e del destino di Mercédès;
  • Sindbad il Marinaio: personaggio che userà Edmond per salvare la famiglia Morrel dalla bancarotta;
  • Lord Wilmore: nobile inglese interpretato da Dantès con il quale compirà atti di generosità e che sarà l’esatto contrario del Conte del quale si dichiarerà apertamente nemico.

Il suo piano inizia ad essere messo in atto: Fernand Mondego (divenuto nel frattempo Conte de Morcef) viene processato per aver tradito il Pascià Alì-Tebelen e ciò causerà il disgusto della moglie e del figlio che lo abbandoneranno portandolo al suicidio; Gérard de Villefort viene spinto alla pazzia a causa di una serie di avvelenamenti che interessano i membri della sua famiglia e della scoperta dell’identità del Conte; Caderousse, diventato un ladro, viene ucciso dal suo complice e infine Danglars, ricchissimo banchiere di Parigi, viene portato al tracollo finanziario prima di essere rapito e imprigionato dove sarà costretto a pagare ingenti somme di denaro per sfamarsi. Solo a questo punto Edmond, vedendo negli occhi di Danglars il suo sincero pentimento, gli concederà il perdono.